
Quando i miei problemi erano altro
Nostalgia, eco e colpa. A colpi ora ricordo
e non ricordo
quando il tempo era veloce e temevo l'effimero rincorrerlo
ma ancora di più amavo lasciarmelo sfuggire.
Come quel pesciolino rosso nella boccia dell'infanzia
Lo guardavo crudele e bambina Che mai sarebbe scappato
'Mai'. che inutile parola Determina qualcosa che non vola.
E 'Sempre' che non significa un bel niente.
Quando i miei problemi erano i soldi. La sorte, e non la morte
Che io mi vedevo eterna fino al sonno.
Quando i miei problemi era di me il pensiero altrui
Quando un’ingiustizia umana subita non mi faceva dormire le notti
Mentre ora convivo con ingiustizie divine e mortali ben più grandi senza lasciarle più di un minuto sopraffarmi
Quanti doni lascerai, malattia mortale? Sono disposta, pur di imparare, anche ad andare
Quante lezioni a chi saprà ascoltare? 'Cerca e vivi la tua strada che essa presto può finire'.
Quanti insegnamenti profondi e taglienti scolpirai nelle vene e nelle cellule vive dei morenti?
Quanto amore insegnerai nel non odiarti?
Madrid 28/03/2020